lunedì 7 giugno 2021

Contro il Pensiero Unico (di Stato)

Ciò a cui abbiamo assistito, da un anno e mezzo a questa parte, da quando cioè siamo stati travolti dalla pandemia virale, è stata una progressiva riduzione delle libertà individuali sotto lo spettro del contagio. Con l’obbligatorietà del vaccino per le categorie sanitarie, e non solo per quelle, si è di fatto chiusa la possibilità di dare spazio ad un pensiero dissonante non omologato alle logiche dell’establishment politico-economico e quindi di un confronto con posizioni diverse da quelle ribadite dalla Sanità Pubblica, che sul binomio più vaccini-meno morti ha costruito la sua campagna mediatica nell’intento di abolire qualsiasi espressione critica rispetto alle scelte governative. Ma se questo è quanto avviene nel rapporto tra soggetto e istituzioni dello Stato, ancor più preoccupante, se non già drammatico, è il sempre maggiore appiattimento della categoria degli psicologi sulle posizioni assunte dalla categoria medica, laddove la stessa possibilità di un pensiero ‘Altro’ viene di fatto abolita per decisione superiore e inappellabile. Recentemente si è assitito a dichiarazioni ufficiali da parte di alcuni presidenti di Ordini regionali francamente sconcertanti, in cui si auspicano ad esempio '..attività di persuasione e di incentivo alla campagna vaccinale grazie al ruolo specifico che potranno esercitare gli psicologi, i quali con attività mirate potranno contribuire a far raggiungere l’immunità di gregge, contrastare le fake news e le attività costanti dei movimenti no-vax'. Probabilmente neanche nella Russia degli anni 'Cinquanta gli psicologi hanno mostrato un analogo spirito di dedizione alla ragione di Partito! E’ dunque questa la Psicologia del futuro, espressione di un Ego di Stato onnipotente, al servizio delle logiche di controllo sociale e di livellamento standardizzato delle coscienze individuali? Che ne è del confronto con quelle parti di Sè che costitutivamente rappresentano la nostra complessità e quindi la possibilità stessa di una dialettica fondante tra identità ed alterità nell’ottica di una processualità dello sviluppo psichico? Gli psicologi - ieri, oggi e si spera anche domani - non fanno attività di persuasione e convincimento delle persone, come non attuano 'opere mirate' per contribuire a far raggiungere l’immunità di gregge, così come non contrastano, magari in armi come novelli cavalieri crociati, le fake news e le attività costanti dei movimenti no-vax; piuttosto, operano per stimolare il pensiero critico, per migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri e soprattutto per favorire comportamenti assunti in maniera responsabile e consapevole, ciò che in questo momento storico sembra essere troppo spesso delegato a terzi per decreto governativo.

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