mercoledì 8 aprile 2009

Se la terra trema



Trema oggi la terra, dove la vita dell'uomo nasce, cresce e si costruisce giorno dopo giorno, dispiegandosi ed arricchendosi come Individuo e Persona, nel tempo degli uomini.
Non occorre scomodare la filosofia antica e moderna per rinvenire in Spazio e Tempo le coordinate dell'esistenza umana: l'uomo è il prodotto della congiunzione di tali elementi basali, la sua mente è fatta e funziona solo in virtù di tali coordinate, che gli consentono di definire un sé e un Altro, un dentro e un fuori, un qui e un altrove, un adesso, un già, un non ancora...
Congiunzione tra Terra Madre e Tempo Padre, dunque, che nella esperienza drammatica del sisma risultano stravolti; il tempo è come sospeso, lo spazio è abolito nella sua dimensione stabile, affidabile, definita...
La terra non è più una superficie sicura, un piedistallo su cui la figura umana si es-pone in plastica posa ma qualcosa di violentemente cangiante, che avvolge nei suoi spasimi le forme e le mastica e le distrugge sbriciolandole. Le certezze umane, che ci si costruisce giorno dopo giorno, crollano come gli edifici gravati dal tempo o resi più deboli dall'ignavia degli uomini.

L'esperienza psicologica di un terremoto, come quello che sta devastando in questi giorni la terra abruzzese, sembra ricondurre a ritroso la mente dell'uomo a quel 'limen' invalicabile della sua stessa costituzione, all'esperienza originaria della fondazione di sé che rappresenta il momento della sua nascita psicologica in quanto individuo separato, che avviene dopo quella fisica del parto, che sancisce l'avvenuta separazione dal corpo della madre.
L'esperienza della separatezza, intesa quale condizione e processo e non come semplice atto, deriva da tale avvenuta intima 'catastrofe' che segue la consapevolezza di essere uno e distinto dall'Altro-da-sè, dall'essere espulsi dalla confusione-fusione del corpo-mente della madre-mondo esterno..
Avvicinarci a tale pensiero impossibile, o meglio alla sua percezione indistinta, e poterlo tollerare nella sua immane intensità affettiva, grazie alla presenza rassicurante della coppia madre-padre, spazio-tempo, è tuttavia qualcosa di semplicemente vitale che permetterà alla mente, come mitico Atlante, di sostenere tutto il peso del mondo, e al bambino di diventare ragazzo e poi adulto.
Laddove ciò sia reso difficile o anzi impossibile, ce lo ricorda la catastrofe immanente e pur sempre ancora incombente che caratterizza la condizione della mente psicotica, dove la coppia genitoriale è perennemente separata e aggredita e distrutta, dove spazio e tempo sono solo fondali di cartone strappato che non nascondono il buio e il vuoto retrostanti.
E il sisma sembra ricordarci tutto questo; 'voce di Dio' che parla per ricordarci la nostra finitezza terrena, che ci pone impietosamente dinanzi la dimensione ontologica più vera - e per questo anche più rimossa - dell'uomo, la sua fondamentale fragilità.

F.Maddalena