sabato 28 febbraio 2009

Alice delle meraviglie


Capitolo I
Nella tana del coniglio


Alice cominciava a non poterne più di stare sulla panca accanto alla sorella, senza far niente; una volta o due aveva provato a sbirciare il libro che la sorella leggeva, ma non c'erano figure né dialoghi, “ e a che serve un libro – aveva pensato Alice – senza figure e senza dialoghi?”
Ragion per cui stava cercando di decidere fra sé (meglio che poteva, perchè il caldo della giornata la faceva sentire torpida e istupidita) se il piacere di confezionare una collana di margherite sarebbe valso la pena di alzarsi e cogliere i fiori, quand'ecco che d'un tratto le passò accanto di corsa un coniglio bianco dagli occhi rosa.In questo non c'era niente di tanto notevole, né ad Alice parve dopotutto così straordinario sentire il Coniglio dire tra sé:”Povero me! Povero me! Sto facendo tardi!” (ripensandoci in seguito, le venne in mente che avrebbe dovuto meravigliarsi, ma lì per lì la cosa le sembrò assolutamente naturale); ma quando il Coniglio estrasse veramente un orologio dal taschino del panciotto, lo guardò ed affrettò il passo, Alice saltò in piedi, perchè le balenò nella mente di non avere mai visto prima di allora un coniglio fornito di panciotto e di taschino, per non parlare di orologi; e bruciando di curiosità lo inseguì di corsa per il campo, facendo appena in tempo a vederlo sparire in una gran buca sotto la siepe. Un attimo dopo Alice si era infilata dietro a lui, senza minimamente riflettere a come avrebbe poi fatto per uscire.
Per un po' la tana si prolungava come una galleria, ma a un certo punto sprofondava all'improvviso, tanto che Alice non ebbe neanche un momento per pensare e fermarsi; e si trovò a precipitare giù per quello che pareva un pozzo assai profondo...



Così inizia il libro di 'Alice nel paese delle meraviglie', opera celeberrima scritta nel 1864 da Lewis Carroll, al secolo Charles-Lutwidge Dodgson, professore di Matematica all'Università di Oxford e per certi versi eccellente esempio della duplicità ipocrita e benpensante dell'epoca vittoriana.
Dal pensiero conservatore fino al fanatismo in questioni attinenti la morale, la religione, la politica, egli si rivela anche un 'geniale artista' della parola (chissà se egli stesso si rese pienamente conto di poter incarnare per i posteri una tale definizione..), che nell'opera d'arte trascende il suo quantum individuale, limitato e prevedibile, per accedere alle sublimi sfere dell'Ispirazione.
Poiché Alice è la sua musa ed egli attinge suo tramite a dimensioni ctonie e superne di insospettabile profondità psicologica, dove si intrecciano tematiche esistenziali individuali e relazionali espresse da una simbologia che molto ha offerto all'indagine psicoanalitica, più e meno recente.
Come tutti sanno, la storia narra di una bimba che seguendo un coniglio bianco finisce nella sua tana, in una buca del terreno, da dove inizia la sua avventura in una specie di sotterraneo 'mondo parallelo' abitato da persone caricaturali e bizzarre ed animali parlanti, e il suo procedere di incontro in incontro la conduce 'Attraverso lo specchio' (titolo della seconda parte del libro, che evoca l'attraversamento di una soglia e che rimanda ad una tematica di rapporto con la propria immagine e con il Sé), in una dimensione dove solo apparentemente le cose sono come nel mondo 'reale' e dove tempo e spazio si alterano e si deformano costruendo attorno ad Alice una atmosfera oniroide e a tratti inquietante per l'effetto di estraneamento che ne risulta.
I temi della caduta-scivolamento, del 'perdersi' in una dimensione sotterranea, sono chiaramente evocativi di un topos letterario che in altri contesti riceverebbe la poco rassicurante definizione di 'discesa agli inferi', da intendersi nel senso di un progressivo contatto, di una immersione o 'bagno catartico' (e l'elemento acqua ha nell'opera una particolare potenza evocativa) con la dimensione inconscia del Sé. E la storia, che era cominciata come una leggiadra favoletta di bimbe annoiate e conigli bianchi, si tinge di colori forti e cupi, di lotte per il potere e di pericoli mortali, sempre restando però nella cornice ambigua e distanziante di una amena passeggiata nella fantasia...


F.Maddalena

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